giovedì 25 giugno 2020
Per un accompagnamento alla riapertura delle scuole dell’infanzia – che si allega – elaborato dalla Commissione tecnica del Settore pedagogico nazionale, è un documento che, come bene evidenzia il titolo, si propone di “accompagnare” le scuole dell’infanzia associate verso la riapertura.
Perché non sarà una riapertura consueta, non sarà una riapertura che avverrà secondo il nostro metodo assodato e rodato. Perché nuovi e inediti sono gli scenari con cui l’emergenza Coronavirus ha costretto ciascuno di noi a fare i conti. Ci siamo ritrovati, d’improvviso e del tutto impreparati, a riorganizzare la nostra vita quotidiana, i nostri ritmi, le nostre abitudini, le nostre relazioni affettive, professionali, lavorative.
E anche la scuola – chiusa ormai da quasi quattro mesi – ha dovuto gestire la distanza fisica venutasi a imporre tra la stessa scuola, i bambini, le famiglie, le comunità. E lo ha fatto rivedendo i propri confini, allargandoli, riadattandoli, rendendoli più flessibili. Mettendo in campo azioni di vicinanza ai bambini e alle loro famiglie che hanno testimoniato in modo concreto la capacità di prendersi cura; una cura che, pur senza essere fisicamente presenti, ha rafforzato i legami sul piano umano, relazionale, affettivo. Mantenendo tuttavia, il più possibile, il proprio essere scuola.
Riaprire, dunque, significa innanzitutto avere memoria di tutto questo; significa essere consapevoli che dobbiamo impegnarci – ciascuno secondo il proprio ruolo e la propria responsabilità (professionale, istituzionale o comunitaria che sia) – nel riscoprire nuove forme, nuove modalità, nuove energie, nuove volontà per ripartire.
Non abbiamo modelli da seguire. Dobbiamo mettere in gioco quella creatività e quella passione che ritrovano vigore, spesso, proprio quando i vincoli aprono nuove possibilità e potenzialità. Facendo leva, in ogni caso, sulla forza della nostra progettualità; della nostra visione di educazione e di scuola; del nostro essere scuole della comunità; del nostro ritrovarci dentro un comune e condiviso “stile FISM”.
E proprio dentro questa logica si colloca pienamente il documento che mettiamo a disposizione e che vuole essere uno strumento “pensato” per orientare, aiutare, sostenere le scuole associate nel compiere le scelte educative e didattiche maggiormente adeguate; nell’assumere le decisioni più opportune sul piano organizzativo e gestionale; nell’attivare il confronto e il dialogo tra tutti i protagonisti chiamati in causa in questa sfida.
È un documento che – nel richiamare gli snodi fondamentali della progettualità pedagogica ed educativa che consideriamo costitutivi del nostro essere scuola – offre una serie di indicazioni metodologiche e organizzative che tengono conto del quadro epidemiologico in essere per garantire la più efficace tutela possibile della salute di tutti: bambini, famiglie, personale, componenti degli Enti gestori.
Un documento che, lungi dal volersi configurare come un impianto rigido e in sé esaustivo, va invece contestualizzato in ogni scuola per valorizzarne l’autonomia e la specificità sia rispetto alla propria progettualità educativo-didattica sia rispetto al rapporto con la propria comunità a livello sociale e territoriale. Ciò al fine di mettere in campo risposte mirate e rispondenti alle esigenze locali avendo comunque sempre, come priorità assoluta, una precisa intenzionalità educativa rivolta ai bambini che frequentano “quella” scuola.
Un documento, ancora, che ha lo scopo di valorizzare al massimo il lavoro di rete di ciascuna FISM territoriale attraverso l’attivazione dei ruoli e delle responsabilità di coloro che vi operano ai vari livelli: istituzionale, professionale e organizzativo.
E in questa prospettiva il documento diventa un documento “vivo”, tale da poter guidare, nell’evoluzione del percorso che ci aspetta, il cammino delle nostre Federazioni e delle nostre scuole.
Perché l’idea è quella che questo documento sia un punto di partenza per un work in progress che si aggiorni e cresca ogni volta che sarà necessario; tenendo conto dell’evolvere della situazione epidemiologica e sociale, ma anche dell’esperienza che via via la FISM nazionale, le FISM regionali e provinciali e le scuole associate matureranno nell’attraversare “il nuovo” che dovremo, tutti insieme, affrontare.
Nell’assicurare che la Commissione tecnica del Settore pedagogico nazionale e il Gruppo dei Referenti regionali dello stesso Settore offriranno, per quanto possibile, un sostegno mirato e competente auguriamo a tutti buon lavoro e inviamo i più cordiali saluti.
Il Responsabile del Settore pedagogico nazionale dott.ssa Lucia Stoppini
Il Segretario nazionale dott. Luigi Morgano
Perché non sarà una riapertura consueta, non sarà una riapertura che avverrà secondo il nostro metodo assodato e rodato. Perché nuovi e inediti sono gli scenari con cui l’emergenza Coronavirus ha costretto ciascuno di noi a fare i conti. Ci siamo ritrovati, d’improvviso e del tutto impreparati, a riorganizzare la nostra vita quotidiana, i nostri ritmi, le nostre abitudini, le nostre relazioni affettive, professionali, lavorative.
E anche la scuola – chiusa ormai da quasi quattro mesi – ha dovuto gestire la distanza fisica venutasi a imporre tra la stessa scuola, i bambini, le famiglie, le comunità. E lo ha fatto rivedendo i propri confini, allargandoli, riadattandoli, rendendoli più flessibili. Mettendo in campo azioni di vicinanza ai bambini e alle loro famiglie che hanno testimoniato in modo concreto la capacità di prendersi cura; una cura che, pur senza essere fisicamente presenti, ha rafforzato i legami sul piano umano, relazionale, affettivo. Mantenendo tuttavia, il più possibile, il proprio essere scuola.
Riaprire, dunque, significa innanzitutto avere memoria di tutto questo; significa essere consapevoli che dobbiamo impegnarci – ciascuno secondo il proprio ruolo e la propria responsabilità (professionale, istituzionale o comunitaria che sia) – nel riscoprire nuove forme, nuove modalità, nuove energie, nuove volontà per ripartire.
Non abbiamo modelli da seguire. Dobbiamo mettere in gioco quella creatività e quella passione che ritrovano vigore, spesso, proprio quando i vincoli aprono nuove possibilità e potenzialità. Facendo leva, in ogni caso, sulla forza della nostra progettualità; della nostra visione di educazione e di scuola; del nostro essere scuole della comunità; del nostro ritrovarci dentro un comune e condiviso “stile FISM”.
E proprio dentro questa logica si colloca pienamente il documento che mettiamo a disposizione e che vuole essere uno strumento “pensato” per orientare, aiutare, sostenere le scuole associate nel compiere le scelte educative e didattiche maggiormente adeguate; nell’assumere le decisioni più opportune sul piano organizzativo e gestionale; nell’attivare il confronto e il dialogo tra tutti i protagonisti chiamati in causa in questa sfida.
È un documento che – nel richiamare gli snodi fondamentali della progettualità pedagogica ed educativa che consideriamo costitutivi del nostro essere scuola – offre una serie di indicazioni metodologiche e organizzative che tengono conto del quadro epidemiologico in essere per garantire la più efficace tutela possibile della salute di tutti: bambini, famiglie, personale, componenti degli Enti gestori.
Un documento che, lungi dal volersi configurare come un impianto rigido e in sé esaustivo, va invece contestualizzato in ogni scuola per valorizzarne l’autonomia e la specificità sia rispetto alla propria progettualità educativo-didattica sia rispetto al rapporto con la propria comunità a livello sociale e territoriale. Ciò al fine di mettere in campo risposte mirate e rispondenti alle esigenze locali avendo comunque sempre, come priorità assoluta, una precisa intenzionalità educativa rivolta ai bambini che frequentano “quella” scuola.
Un documento, ancora, che ha lo scopo di valorizzare al massimo il lavoro di rete di ciascuna FISM territoriale attraverso l’attivazione dei ruoli e delle responsabilità di coloro che vi operano ai vari livelli: istituzionale, professionale e organizzativo.
E in questa prospettiva il documento diventa un documento “vivo”, tale da poter guidare, nell’evoluzione del percorso che ci aspetta, il cammino delle nostre Federazioni e delle nostre scuole.
Perché l’idea è quella che questo documento sia un punto di partenza per un work in progress che si aggiorni e cresca ogni volta che sarà necessario; tenendo conto dell’evolvere della situazione epidemiologica e sociale, ma anche dell’esperienza che via via la FISM nazionale, le FISM regionali e provinciali e le scuole associate matureranno nell’attraversare “il nuovo” che dovremo, tutti insieme, affrontare.
Nell’assicurare che la Commissione tecnica del Settore pedagogico nazionale e il Gruppo dei Referenti regionali dello stesso Settore offriranno, per quanto possibile, un sostegno mirato e competente auguriamo a tutti buon lavoro e inviamo i più cordiali saluti.
Il Responsabile del Settore pedagogico nazionale dott.ssa Lucia Stoppini
Il Segretario nazionale dott. Luigi Morgano
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